La Saggezza Orientale ci ha tramandato con i mudra un tesoro inestimabile che ciascuno di noi possiede tra le dita delle sue mani.
Secondo quanto riportato dalla tradizione orientale, la meditazione accompagnata dall'esecuzione di specifici mudra porta risultati tutt'altro che scontati. Per cominciare, vediamo che cos'è un mudra.Un mudra è un gesto che si compie facendo assumere alle dita di una mano, o di entrambe le mani, una posizione specifica. Ciascuna delle posizioni che può assumere la mano, o le mani, ha il potenziale di attivare un particolare tipo di energia, adatta a precisi scopi evolutivi.
Nel nostro percorso cominciare a parlare dei mudra, significa familiarizzare con uno degli strumenti che in meditazione ci accompagnerà sempre, esattamente come l'attenzione al respiro, e la giusta postura, costituiscono i necessari preliminari per approcciarsi alla pratica.
Uno dei mudra più conosciuti si esegue congiungendo il pollice e l'indice di ciascuna mano, formando un cerchio.
Il suo nome è Gyan Mudra, e il suo effetto su di noi è quello di condurci alla chiarezza mentale, placando la confusione della mente, e riconducendola all'ordine, specie se siamo in un momento di confusione.
Il tipo di energia che possiamo riuscire a padroneggiare eseguendo questo mudra in meditazione, è di tipo mentale.
Puoi provare a eseguire questo mudra ogni giorno, per una settimana, e vedere quali effetti riscontri, durante la pratica e nel corso della giornata.
Ma prima di passare all'azione vediamo come i mudra riescano ad attivare i diversi tipi di energia all'interno del nostro corpo.
In che modo i mudra attivano specifici tipi di energia?
Per spiegare come avviene l'attivazione di specifici tipi di energia grazie all'esecuzione dei mudra, devo darti qualche informazione in più a proposito delle tue mani, e più in generale a proposito delle energie che fluiscono nel nostro corpo.
Le nostre mani contengono tutte le terminazioni dei principali canali di energia che scorrono all'interno del nostro organismo: i meridiani.
Ciascuno di questi meridiani sovrintende a specifiche funzioni all'interno del nostro corpo.
La mobilità delle nostre dita, lo stato di salute delle nostre mani, la presenza di piccoli indolenzimenti in specifiche zone, o la sclerotizzazione delle articolazioni, hanno un significato energetico ben preciso: indicano un ristagno di energia lungo il percorso dei meridiani corrispondenti. Il flusso delle energie, in quegli specifici canali, non avviene liberamente.
Ciascuno di questi meridiani sovrintende a specifiche funzioni all'interno del nostro corpo.
La mobilità delle nostre dita, lo stato di salute delle nostre mani, la presenza di piccoli indolenzimenti in specifiche zone, o la sclerotizzazione delle articolazioni, hanno un significato energetico ben preciso: indicano un ristagno di energia lungo il percorso dei meridiani corrispondenti. Il flusso delle energie, in quegli specifici canali, non avviene liberamente.
L'esecuzione dei mudra, lentamente e pazientemente, riattiva la circolazione delle energie, e poco a poco libera i canali, con effetti vitalizzanti che possono rivelarsi sorprendenti. Un mudra eseguito al momento giusto può restituirci la carica che ci occorre per svolgere un determinato compito, non solo in meditazione.
Se, ad esempio, al culmine di una giornata lavorativa particolarmente stressante non riusciamo ad avere la chiarezza mentale che desideriamo, possiamo ricorrere a Gyan Mudra che ci aiuta a ristabilire un po' d'ordine tra i nostri pensieri. Come avviene questo?
La tradizione orientale associa a ciascuna delle nostre dita uno dei quattro elementi: indice-aria, medio-fuoco, anulare-acqua, mignolo-terra.
Inoltre, a ciascuno degli elementi è associata una funzione specifica: aria-energia mentale, fuoco-energia emotiva, acqua-energia vitale, terra-energia corporea. Al pollice è associato l'etere, o energia della consapevolezza.
Unire il pollice con una qualsiasi delle dita significa attivare la nostra consapevolezza sull'energia specifica governata da quel dito. Gyan Mudra si esegue unendo il pollice con l'indice, quello che accade è che la nostra consapevolezza viene canalizzata sulle energie mentali, sulle quali esercita una funzione pacificatrice e ordinatrice.
Ed è per questo motivo che eseguire Gyan Mudra unendo pollice ed indice di entrambe le mani, ci consente di riacquistare il controllo della nostra mente.
Qualche tempo fa, ti avevo parlato di Attenzione e Vigilanza, nell'articolo Meditare: Attenzione e Vigilanza Per Domare Il Caos Della Mente. Ecco, Gyan Mudra è uno stratagemma per aiutarti ad acquisire il controllo della tua mente. Mantenere ciascuna delle mani nella posizione di Gyan Mudra, durante la meditazione, ti aiuterà a raggiungere la chiarezza mentale, e acuirà la tua Attenzione e la tua Vigilanza.
Lo sforzo vale il risultato, vedrai.
Lo sforzo vale il risultato, vedrai.
Eseguire Gyan Mudra le prime volte: difficoltà.
Eseguendo Gyan mudra la prima volta, potresti incontrare difficoltà a mantenere la posizione delle dita, o potresti sentire le mani contrarsi eccessivamente nello sforzo.
Può essere utile per mantenere la posizione, una piccola variante facilitatrice. Non occorre che il pollice e l'indice siano uniti tramite i polpastrelli, ma può essere sufficiente fare toccare le due falangette di pollice ed indice, col pollice sovrapposto all'indice, formando un cerchio leggermente più piccolo.
Questo aiuta a limitare lo sforzo e non inficia l'effetto del mudra.
Può essere utile per mantenere la posizione, una piccola variante facilitatrice. Non occorre che il pollice e l'indice siano uniti tramite i polpastrelli, ma può essere sufficiente fare toccare le due falangette di pollice ed indice, col pollice sovrapposto all'indice, formando un cerchio leggermente più piccolo.
Questo aiuta a limitare lo sforzo e non inficia l'effetto del mudra.
Un'altra difficoltà che puoi incontrare è legata al mantenimento della posizione delle mani per tutta la durata della pratica (almeno dieci minuti, al massimo trenta). Armati di pazienza, se incontri difficoltà significa che stai andando ad agire proprio sul problema, e la sua risoluzione richiede uno sforzo tanto più grande quanto più radicata è l'attitudine scorretta.
Incontrare difficoltà nell'esecuzione di Gyan Mudra significa incontrare difficoltà nell'ottenimento della chiarezza mentale. Quindi, se è faticoso mantenere il mudra nel tempo, quel tipo specifico di energie ha bisogno di un lavoro più grosso per essere portato a compimento.
Gli altri nomi di Gyan Mudra
Una caratteristica di questo mudra è quella di avere altri due nomi, legati all'orientamento della mano nello spazio. Se la mano formando il mudra è rivolta verso l'alto, Gyan Mudra diventa Jnana Mudra. Se la mano è rivolta verso il basso Gyan Mudra diventa Chin Mudra.
Con la pratica potresti accorgerti che mantenere entrambe le mani rivolte verso il basso, in Chin Mudra, consente di ottenere chiarezza mentale per questioni strettamente personali, legati alla tua sfera individuale. Mentre, mantenere le mani entrambe rivolte verso l'alto in Jnana Mudra ti consente di ottenere chiarezza mentale su questioni più ampie, non strettamente personali o generalmente impersonali.
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La chiarezza mentale può essere declinata in questo modo a seconda delle proprie esigenze, scegliendo l'orientamento delle mani.
Con la pratica ti accorgerai della differenza, specie se incomincerai ad osservare e sorvegliare i tuoi stessi pensieri, rimanendo quanto più possibile presente a te stesso, durante la meditazione, senza perderti nel flusso dei tuoi stessi pensieri.
I suggerimenti sulla postura da assumere durante la meditazione, li trovi nello scorso articolo, Meditare: La Giusta Postura Solleva l'Energia, insieme al suggerimento che ti ho dato per mantenere l'attenzione sul respiro.
Gyan Mudra può darti un grosso aiuto per mantenere l'attenzione e la vigilanza.
Buona Pratica!
Un abbraccio.
Davide
Credit immagini Pixabay
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