Gli ostacoli per iniziare a meditare sono sempre gli stessi: distrazione, avversione, fastidio, confusione mentale, pensieri fluttuanti... come affrontarli?
Nello scorso articolo Il Sentiero del Respiro Consapevole: la Meditazione Inizia Da Qui ti ho lanciato una prima sfida: provare a soffermarti sul tuo respiro per qualche minuto prestando attenzione alla respirazione, e chiedendoti di contare la durata dell'inspirazione e dell'espirazione.
Nel mettere in pratica queste istruzioni forse avrai già incontrato delle difficoltà. Eh sì, perché la nostra mente all'inizio non ne vuole proprio sapere di fermarsi dal suo continuo parlottio e caos interiore, e familiarizzare con una condizione di attenzione e di calma.
La mente si comporta come una scimmia selvaggia sempre pronta a saltare di palo in frasca, senza alcuna connessione logica. Questo è il primo ostacolo che incontra chi medita. In Oriente, dove sulla meditazione e sulla padronanza della Mente la sanno lunga, descrivono questo stadio della pratica con una situazione topica:
Un pover'uomo che con l'aiuto di una corda e di un uncino deve cercare di domare un Elefante selvaggio che segue solo quello che gli dice la sua amica scimmia, altrettanto selvaggia e intrattabile.
Questa situazione è la metafora che ogni praticante incontra sul suo sentiero quando incomincia a meditare. Il senso nascosto è questo: l'uomo che cerca di domare l'Elefante è colui che pratica, la corda e l'uncino rappresentano, rispettivamente, l'Attenzione e la Vigilanza, gli unici strumenti utili di cui ognuno di noi dispone, all'inizio, per domare la Mente. L'Elefante selvaggio è la Mente, guidato dalla scimmietta irrequieta, i nostri pensieri caotici e fluttuanti.
L'Attenzione: lo Stratagemma Che Doma la Mente
Come si fa a domare il caos della Mente? Con uno stratagemma, chiamando in causa l'unica cosa che può avere presa su di lei, perché gerarchicamente la supera: la Volontà.
L'Attenzione è una forma di Volontà, ed è la capacità innata che ogni essere senziente ha, di esercitare la propria consapevolezza su un oggetto della percezione. Ad esempio un suono, un'immagine, un profumo, un sapore, un'esperienza, qualsiasi cosa ricada sotto i suoi sensi.
L'Attenzione viene rappresentata con una corda perché in qualche modo grazie ad essa riusciamo a legare la nostra Mente all'Osservazione di qualcosa decisa da noi, per un certo periodo di tempo, anch'esso deciso da noi. Fare questo significa cominciare a prendere il controllo della nostra Mente, e legarla alla nostra Volontà.
Certo, inizialmente non riusciremo a legarla stretta, l'Elefante selvaggio è pur sempre un elefante! Ma, poco a poco, migliorerà la presa che riusciremo ad avere su di lei. Nel caso dell'esercizio che ti ho proposto nello scorso articolo, la corda dell'Attenzione si rivolge semplicemente al tuo stesso respiro, e si orienta in modo tale da seguirne l'evoluzione nel tempo, con le sue singole fasi: l'inspirazione, il momento in cui il flusso si inverte e incomincia l'espirazione, l'espirazione stessa, e il momento in cui il flusso si inverte e ricomincia l'inspirazione.
Se hai seguito con la giusta Attenzione questo semplice esercizio, ti sarai accorto di quel breve istante in cui l'inspirazione si volge in espirazione, e in cui l'espirazione si volge in inspirazione. Per quanto possa sembrare strano, di solito siamo completamente inconsapevoli di quel breve istante di vuoto che si crea tra le due fasi della respirazione. Accorgersene significa avere già cominciato a fare un uso corretto della nostra Attenzione.
L'Attenzione è sostanzialmente un Atto di Volontà. È attraverso la nostra Volontà che siamo in grado di esercitare l'Attenzione. All'inizio del sentiero della pratica la nostra Volontà è come un muscolo poco allenato. Con la pratica questo muscolo diventa sempre più potente e la sua sfera d'influenza diventa sempre più ampia.
Addestrarci all'Attenzione con la Meditazione, è una strada per aumentare la nostra Volontà.
La Vigilanza: la Capacità di Non Farsi Travolgere Dai Propri Pensieri
Accade sempre quando si pratica. Prima o poi ci si distrae e ci si trova immersi in un flusso incontrollato di pensieri. Ma, Attenzione! Già il fatto di accorgersene è importantissimo, perché significa che ci siamo risvegliati da quel flusso e siamo ritornati a noi stessi.
Vigilanza significa rendersi conto di quanto siamo preda della meccanicità dei nostri pensieri, del loro avere "vita propria", e della nostra pressoché completa incapacità, almeno inizialmente, di padroneggiarli.
E allora l'uncino dell'uomo che vuole domare l'Elefante è simbolo del dolore che prova l'Elefante quando viene uncinato. Lo stesso lieve dolore, sottile frustrazione, che proviamo quando ci risvegliamo, e ci accorgiamo di non riuscire a sostenere nel tempo l'esercizio che ci siamo ripromessi di svolgere.
Niente di male, ciò che conta, e questo sarà vero anche dopo anni di pratica, è ritornare tutte le volte al compito che ci siamo prefissi, continuando ad esercitare la giusta Attenzione. Questa Vigilanza ci aiuta a proseguire sul sentiero della Meditazione con maggiore Consapevolezza.
Domare la Mente è un gioco di strategia, e ci vuole metodo e pazienza.
Incominciare con un esercizio semplice come quello dell'Osservazione del Respiro da seduti, è uno degli innumerevoli modi con cui iniziare la scalata. Cosa ci sta in cima? Lo sviluppo dei nostri poteri latenti. La nostra Mente ha in serbo innumerevoli possibilità una volta soggiogata alla nostra Volontà. Domare la Mente significa avere a disposizione una ricchezza ed una potenza da elefante, che ci può proiettare verso le realizzazioni più importanti, sia della vita spirituale che in quella di tutti i giorni.
Se sei arrivato fin qui grazie per la tua Attenzione!
Buona pratica e alla prossima settimana!
Un saluto!
Davide
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Bella l'immagine che hai usato...Poi da sempre l'elefante è il mio animale totem anche se ancora non son riuscita ad addomesticarlo per bene...😉
RispondiEliminaBella l'immagine che hai usato...L'elefante è da sempre il mio animale totem anche se ancora non son riuscita ad addomesticarlo a dovere 😉
RispondiEliminaSì, l'Elefante addomesticato diventa una Forza incredibile a disposizione del praticante, in grado di aprirgli possibilità che all'inizio del sentiero sembrerebbero impensabili! Grazie per il tuo commento e buona pratica 😉
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